KARENN <br/> -Blawan & Pariah-

KARENN
-Blawan & Pariah-

Sabato 26 agosto, INCET, h.03:00
Sabato 26 agosto, INCET, h.03:00 , ingresso gratuito

La techno non è mai stata così cruda come quella di Karenn, figura mitologica portata alla luce dalla fusione di Pariah e Blawan. Non mettono dischi, suonano live, è questo vuol dire che vi sarà un potente assemblaggio di synth, drum machine e sequencer a creare suoni grezzi e ruvidi che si spingono fino al limite, ma al contempo palpabili, vivi e che strappano l’anima ad ogni quarto, vera industrial made in UK suonata con passione dai due brillanti artisti Arthur Cayzer (Pariah) e Jamie Roberts (Blawan), entrambi acclamati come singoli produttori.
Entrati in scena non certo in punta di piedi nel tardo 2011 con il primo “Sheworks”, disco di quelli che hanno tagliato la scena techno in toni rozzi, maleducatamente, proponendo uno stile del tutto originale figlio di quel movimento, nato principalmente in Gran Bretagna, proprio in quegl’anni, quando la Hessle Audio e i suoi figliocci si ridefiniva come un’ondata anomala.
E così ecco che nomi come Blawan e Pariah hanno potuto prendere una strada diversa da quelle segnate prima: non è house, non è dubstep, non è garage, non è acid, non è bass music e nemmeno dub o dark techno. È quel suono sporco, metallico e nevrotico tipico delle prime produzioni di Blawan alla “Why They Hide Their Bodies Under My Garage?” che tanti di noi non potranno di certo aver dimenticato così in fretta. Con Karenn è stato creato qualcosa di ancora più interessante, perchè non solo i due artisti sono incredibilmente reattivi ma anche assolutamente talentuosi. Lo dimostrarono nel 2012 con uno dei loro primi live set per la Boiler Room quando, con un tavolo stipato di macchine analogiche, quasi letteralmente “spaccarono” il pubblico con una performance di grande effetto.
Da quel momento il progetto Karenn fu acclamato a grande richiesta con innumerevoli quantità di date in live acts e festival che vedono i due artisti occupati a formattare internazionalmente il suono di cui erano (e sono) i padri. Ora, con le ultime release si avvicinano a qualcosa di ancor più pittoresco, ancora più avanguardista del solito: synth distorti che suonano quasi sbagliati a atmosfere animalesche, come se ci volessero portare in qualche strana e remota giungla del suono.

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