DOCKS DORA
Via Valprato, 68
TORINO
COME ARRIVARE:
Da Porta Nuova (stazione) prendere Bus 11 (fermata Dora GTT), poi camminare 6 minuti a piedi.
Da Porta Susa (stazione) prendere Bus 49 (fermata Cigna), poi camminare 7 minuti a piedi.
I Docks Torino sono un vecchio complesso di magazzini e depositi ferroviari della merce che entrava in città, costruito all’inizio del 1900 in concomitanza con la nuova cinta daziaria di Torino. Raccordato in origine alla ferrovia TorinoMilano e a molte delle più grandi industrie cittadine dell’epoca, fu dismesso negli anni sessanta, ma nel corso dei decenni a seguire i Docks Dora non tardarono a rianimarsi di vita riadibiti a molteplici scopi, quali attività commerciali, di terziario, culturali e d’intrattenimento. A cavallo infatti tra i due secoli i Docks Dora furono un vero e proprio punto di riferimento per la cultura underground e postindustriale di Torino: sede di gallerie d’arte contemporanee, circoli privati, studi di artisti e musicisti, sale prova e studi di registrazione, architettura, e soprattutto club notturni particolarmente cari alla scena musicale torinese ed al nightclubbing degli anni novanta. I vecchi Docks rimangono un luogo che ha saputo conformarsi alle nuove proposte del panorama artistico della città ed infatti nelle architetture industriali oggi si riconferma un interesse per le realtà culturali con silenziose presenze tra le quali spicca il Supebudda, collettivo indipendente di professionisti che immaginano e realizzano, attraverso l’autosostenibilità, episodi nell’ambito di musica, video, fotografia e arti performative. Nato come studio di registrazione nel 1998 nel 2012 rinasce dall’urgenza di creare un luogo di sperimentazione e soprattutto di produzione slegato dai meccanismi della più ordinaria proposta culturale. Una “creatura” indipendente, una realtà che vive della concreta possibilità di condivisione e confronto.
Eventi: TOdocks
Artisti: YAKAMOTO KOTZUGA, LAPALUX, GO DUGONG, BLANCK MASS, ESKMO, CARLOS CIPA, SEBASTIAN PLANO, WITXES, MOBBING, CLAP! CLAP!, OTOLAB
Section 1.10.33 of “de Finibus Bonorum et Malorum”
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1914 translation by H. Rackham
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